In questi sacri giorni di festa, Venerabili Fratelli, la Santa Madre Chiesa celebra con solennità l’annuale ricorrenza del Mistero Pasquale, effondendo il suo gaudio in tutto il mondo, e richiama alla memoria di tutti i suoi fedeli quelle lietissime parole di soavissima pace che l’Unigenito Figlio di Dio Cristo Gesù, Nostro Signore, annunciò frequentemente e amorosamente ai suoi Apostoli e Discepoli, risorgendo dopo aver vinto la morte e debellato la tirannia del demonio. Ma ecco si leva un ben triste clamore di guerra fra nazioni cattoliche, e risuona nelle orecchie di tutti.
Pertanto Noi, che, pure immeritevoli, continuiamo l’opera vicaria di Colui che, nascendo dalla Immacolata Vergine, annunziò per mezzo degli Angeli la pace agli uomini di buona volontà e, risorgendo da morte e ascendendo al cielo per assidersi alla destra del Padre, lasciò la pace ai suoi Discepoli, non possiamo non invocare e proclamare sempre e ripetutamente la pace, per quella paterna carità che Ci spinge particolarmente verso i popoli cattolici. Cercando di inculcare in tutti, con il massimo sforzo del Nostro animo, le parole del Nostro Divin Redentore, ripetiamo incessantemente: Pace a Voi! La Pace sia con Voi! E con queste parole di pace, parliamo a Voi con tanto affetto, Venerabili Fratelli, che siete stati chiamati a partecipare alla Nostra sollecitudine, affinché esortiate i fedeli affidati alla vostra vigilanza e li sproniate con ogni cura e zelo con tutta la vostra esimia pietà a ricorrere con le preghiere al Dio Ottimo e Massimo affinché elargisca a tutti la sua desideratissima pace. Per questa ragione e per quanto riguarda il Nostro ufficio pastorale, non abbiamo omesso di ordinare che in tutto il territorio della Nostra Pontificia giurisdizione, si offrano pubbliche preghiere al clementissimo Padre di ogni misericordia. E seguendo le vestigia e gli esempi illustri dei Nostri Predecessori, abbiamo stabilito di ricorrere e rifugiarci nelle preghiere vostre e di tutta la Chiesa.
Pertanto con questa Lettera, Venerabili Fratelli, Vi chiediamo, per la vostra esimia devozione, di indire al più presto nelle vostre Diocesi come vorrete, per i fedeli a Voi affidati, pubbliche preghiere con le quali, implorando il patrocinio dell’Immacolata e Santissima Madre di Dio, la Vergine Maria, preghino e supplichino il nostro Dio, ricco di misericordia, di rimuovere da noi la sua indignazione, per i meriti del suo Unigenito Figlio, il Signore Nostro Gesù Cristo. Allontani così le guerre fino agli estremi confini della terra, e illumini la mente di tutti con la sua divina grazia; infiammi il cuore di tutti all’amore della pace cristiana; e faccia sì con la sua Onnipotenza che, radicati e fondati nella fede e nella carità, osservino fedelissimamente i Suoi comandamenti; implorino umilmente e col cuore contrito il perdono dei loro peccati; e distaccandosi dal male e facendo il bene, possano camminare nei sentieri della giustizia; esprimano fra di loro un continuo amore, vi si esercitino, e così possano conseguire una pace salutare con Dio, con se stessi e con tutti gli uomini.
Non dubitiamo, Venerabili Fratelli, che per l’ossequio e la obbedienza già sperimentata verso Noi e questa Sede Apostolica, Voi cercherete di assecondare con molta diligenza questi Nostri desideri e voti. Affinché, poi, i fedeli si dedichino con ardente diligenza e con sempre maggior frutto alle preghiere che Voi stabilirete, abbiamo deciso di mettere a disposizione e di erogare i tesori delle celesti grazie la cui competenza è stata a Noi conferita dall’Altissimo. Pertanto concediamo ai fedeli trecento giorni di indulgenza nella forma consueta della Chiesa, ogni volta che essi interverranno devotamente alla recita di tali preghiere per la pace e le ripeteranno. Inoltre durante il tempo della recita di tali preghiere concediamo agli stessi fedeli l’Indulgenza Plenaria da lucrarsi una volta al mese, allorché purificati e assolti dalla Confessione sacramentale e nutriti della santissima Eucaristia, visitino devotamente una Chiesa e qui recitino preghiere a Dio per lo stesso scopo.
Infine niente è a Noi più gradito di poter usufruire di questa occasione per testimoniare ancora una volta, Venerabili Fratelli, la Nostra benevolenza verso Voi tutti. E di questo grande affetto verso di Voi sia pegno la Benedizione Apostolica che dal profondo del cuore impartiamo con amore a Voi stessi, Venerabili Fratelli, e a tutti i Chierici e fedeli Laici affidati alla vostra fede.
Dato a Roma, presso San Pietro, il 27 aprile 1859, anno tredicesimo del Nostro Pontificato.