In mezzo alle gravi e molteplici difficoltà e tribolazioni dalle quali siamo afflitti, il clementissimo Padre di misericordia e Dio di ogni consolazione prepara per Noi e per tutta la sua Chiesa una grandissima felicità. Sembra infatti ormai vicino, Venerabili Fratelli, il giorno tanto atteso e ricolmo di gioia in cui, con il Nostro supremo potere, si definisce l’Immacolato Concepimento della santissima Madre di Dio la Vergine Maria.
Non poteva certo toccarci in questa vita una maggiore occasione di gioia, perché un simile decreto potrà creare le migliori condizioni per favorire ed accrescere sempre più sulla terra l’onore, il culto e la devozione verso quella gloriosissima Vergine che, esaltata al di sopra di tutti i cori degli Angeli e di tutte le gerarchie dei Santi, potentissima avvocata presso Colui che ha generato, intercede incessantemente in cielo per l’intero popolo cristiano.
Siete tutti perfettamente a conoscenza di quanto si siano ogni giorno sempre più consolidati la devozione e il culto verso l’Immacolata Concezione della Madre di Dio; con quanta cura la Chiesa e i Nostri Predecessori si siano vantati di difendere, di favorire e di promuovere questa devozione, questo culto e questa dottrina; con quali insistenti e iterate suppliche, non solo i Vescovi cattolici ma anche eccelsi Principi, abbiano chiesto che l’Immacolata Concezione della Madre di Dio venisse definita da questa Sede Apostolica dogma della Fede cattolica.
Poiché dunque queste richieste furono presentate a Gregorio XVI Nostro Predecessore di felice memoria e a Noi stessi, fin dall’inizio del Nostro Pontificato abbiamo rivolto, con fortissimo impegno, la Nostra attenzione e il Nostro pensiero a questa materia. Volendo tuttavia impegnare, in un affare di così grande importanza, tutta la prudenza, abbiamo costituito, come ben sapete, una specifica Congregazione con numerosi membri del vostro illustrissimo Ordine; abbiamo anche scelto molti del Clero secolare e regolare, particolarmente versati nelle discipline teologiche perché, dopo aver esaminato con ogni cura questo argomento, Ci presentassero le loro conclusioni.
In seguito abbiamo inviato a tutti i Vescovi del mondo cattolico una Lettera Enciclica, redatta a Gaeta il 2 febbraio 1849, perché Ci comunicassero per iscritto quale fosse la devozione del loro Clero e dei loro fedeli nei confronti dell’Immacolata Concezione della Madre di Dio e, soprattutto, quale fosse al riguardo il loro pensiero di Vescovi e quali fossero i loro auspici.
Dopo che, con grande consolazione del Nostro animo, sia dai responsi della summenzionata Congregazione, sia dalle risposte di quasi tutti i Vescovi, come pure dalle conclusioni dei teologi interpellati, apprendemmo che questa definizione Ci veniva richiesta con grande forza, abbiamo ordinato di compilare una copia della Lettera Apostolica e di inoltrarla a ciascuno di voi.
Oggi dunque, dopo tutte queste cose, mentre con grande umiltà imploriamo la luce divina, con vera gioia, tenendo fede alla procedura seguita dai Nostri Predecessori, chiediamo anche il vostro parere in un affare di così grande importanza. Siete d’accordo che decretiamo la definizione dogmatica dell’Immacolata Concezione della beatissima Vergine Maria?
Dopo aver raccolto i pareri di tutti, il Pontefice proseguì con queste parole:
Venerabili Fratelli, siamo pervasi da immensa gioia rilevando che i vostri pareri collimano con i Nostri desideri. Già fin d’ora pertanto fissiamo l’ottavo giorno di questo mese di dicembre, giorno in cui viene celebrata da tutta la Chiesa la festa del Concepimento della gloriosissima Vergine, per promulgare e per divulgare questo decreto. Compiremo ciò con un solenne rito e con un grandioso apparato nella Nostra Patriarcale Basilica Vaticana. Nel frattempo non tralasciate di chiedere a Dio con sempre maggiore insistenza che, con il suo favore e la sua ispirazione, possiamo portare a compimento questo evento per la maggior gloria del suo nome divino, per l’onore e lo splendore della Beata Vergine e per l’esaltazione della fede cattolica e della religione cristiana.